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In edicola Medioevo

Medioevo n. 300 – Gennaio 2022

UN «DOLCISSIMO INCANTESIMO»

Con questo primo numero del Nuovo Anno «Medioevo» compie il suo trecentesimo mese. Un traguardo che desideriamo festeggiare nel modo piú «sentito» possibile, offrendo a voi lettori la prima di una serie di dodici storie d’amore – vere o di fantasia – ambientate nell’età di Mezzo: incontreremo sovrani che perdono la testa per cortigiane o serve, leggeremo di amori proibiti finiti in tragedia e di altri che si risolvono in un lieto fine. Questi racconti ci accompagneranno per tutto l’anno per ricordarci che, in fondo, anche nel Medioevo l’amore era… trionfante!

Una delle storie d’amore più incredibili del Medioevo è quella fra Giustiniano e Teodora. La scintilla scoccò nel 526, quando lui aveva 42 anni e Teodora era una ventenne che si esibiva in locali animati da musica, in cui le belle donne facevano certamente la loro parte. La carriera di Teodora era in realtà iniziata al circo. Suo padre, addetto agli orsi, era stato licenziato e così la giovane iniziò a esibirsi in spettacoli in cui compariva quasi completamente nuda: lo storico greco Procopio ne celebra bellezza, la carnagione chia ra e gli occhi vivaci. Le maldicenze su di lei non si contavano, ma la sua bellezza, la sua intelligenza e la sua ambizione l’avrebbero portata via da quella che lei stessa considerava una vita inadeguata: godeva di una fama pessima, tanto che a Costantinopoli si vociferava che incontrare Teodora all’alba avrebbe portato sfortuna per il resto della giornata.

A salvarla da una vita dissoluta fu un certo Ecebolo, uomo ricco, ma molto più anziano di lei, che la condusse in Cirenaica, regione di cui era governatore. Il rapporto durò poco e Teodora fu cacciata di nuovo a Bisanzio, dove, nel frattempo, era giunto Giustiniano, nipote dell’imperatore Giustino. Dopo alcuni incontri, sembra che il futuro imperatore si fosse innamorato della cortigiana, che rispose con slancio al sentimento del potente Personaggio: a dispetto di Ecebolo, Giustiniano era prestante, gioviale e rivestiva ruoli di comando a corte. Procopio scrive che il suo carattere spesso violento e autoritario, si trasformò in una sudditanza psicologica (Per continuare la lettura corri in edicola e chiedi di Medioevo o abbonati!)

di Franco Cuomo


Scorri il sommario

ANTEPRIMA

AMORI MEDIEVALI
Un «dolcissimo incantesimo»
di Federico Canaccini

ITINERARI

Quel «campo colonico» scolpito nella pietra
di Marco Ambrogi

APPUNTAMENTI
L’Agenda del mese

STORIE

ARCHEOLOGIA
Scoperte a Sidone
I crociati di re Luigi
di Elena Percivaldi

PERSONAGGI
Adriano VI
Un Olandese sul soglio di Pietro
di Aart Heering

LUOGHI

GENOVA
Palazzo San Giorgio
Quando Genova dominava il mondo
di Giacomo Montanari

COSTUME E SOCIETÀ

VIVERE AL TEMPO DEL DECAMERON/1
Buffalmacco pittore goliardico
di Corrado Occhipinti Confalonieri

OLTRE LO SGUARDO/10
La ruota della Fortuna
Come un grande occhio
di Furio Cappelli

DOSSIER
Graal. alle origini della leggenda
a cura di Roberto Roveda

CALEIDOSCOPIO

QUANDO I SANTI PRENDEVANO LE ARMI
Il fatale proselitismo di Sebastiano
di Paolo Pinti

LIBRI
Lo scaffale

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